giovedì 6 marzo 2008

Auguri Donne!


Sabato è la giornata delle Donne, e noi naturalmente non potevamo non parlarne nel nostro Ton sue Ton, in diretta ogni Mercoledì alle 11 con Marina Maroncelli....

8 MARZO: COSA SI FESTEGGIA?

Vale la pena di ricordare questa data e il suo significato simbolico per la festa della donna. Non è da buttare via, purchè torni ad essere una giornata internazionale che vuole ricordare, ieri come oggi, che le donne sono sempre state protagoniste della storia anche se oscurate o dimenticate e quanto sia stato lungo e difficile il percorso di conquista dei loro diritti. E quanto soprattutto ci sia ancora da fare per renderli effettivi o mantenerli.

Bisognerebbe dire basta alla sua più corrente interpretazione di origine commerciale, associata all’acquisto di mimose, cioccolatini e gadget improbabili al pari della festa della mamma, del papà, degli innamorati, dei singles, del nonno e della nonna, feste “inventate” sul calendario. Nel corso degli anni si è svuotata di contenuti: l’8 marzo è una giornata di stimolo democratico per l’applicazione reale delle pari opportunità per tutti, senza discriminazioni palesi o occulte.

Si dirà che è un’operazione commerciale anche la celebrazione, quest’anno, del centenario della giornata, dal momento che è incerta perfino l’origine della data. Comunque ecco un rapido excursus per fare chiarezza.

Nel 1997 l’ONU invitò gli Stati membri a indire una giornata dei diritti delle donne. Sempre nel 1977 l’UNESCO proclamò l’8 marzo GIORNATA INTERNAZIONALE delle donne. Perché proprio quella data?

Forse perché l’8 marzo 1857 a New York fu organizzata la prima grande manifestazione di operaie tessili contro le inumane condizioni di lavoro, chiedendo più sicurezza e diritti.

Inutilmente nel 1908 l’incendio della fabbrica COTTON resta avvolto nella leggenda, ma nel marzo 1911 l’incendio della TRIANGLE SHIRTWAIST COMPANY provocò veramente la morte di 140 operaie, in gran parte italiane ed ebree, innalzandole allo status di martiri.

Ancora sicuramente l’8 marzo 1917 le operaie di S. Pietroburgo manifestarono contro guerra e fame. Difficile dire quale fu l’evento preso in considerazione, sta di fatto che è diventato una data ricorrente nella storia dell’emancipazione femminile.

Più democrazia e meno mimose, quindi?

In origine non era il giallo della mimosa., fiore nazionale in Australia, fu eletta simbolo, e lo è praticamente solo in Italia, nel 1946 per il primo 8 marzo del dopoguerra perché mughetti e violette in uso in Europa da noi erano rari. Il mughetto infatti è il simbolo ufficiale dell’8 marzo nell’Est Europeo e oggi è tornato di moda in molti paesi ad eccezione della Polonia, per la scarsa simpatia alla Russia.

Le violette, simbolo di amore ed ammirazione, sono emblema storico soprattutto in Francia, dal 1947 per i festeggiamenti della prima donna ministro della Sanità.

Celebrazioni in tutti i continenti: in Cina niente fiori ma tempo libero, il maggior lusso possibile, in regalo visto che le donne l’8 marzo lavorano solo mezza giornata.

E allora che cosa manca alle donne dopo 40 anni, dispersa l’eredità del ’68? Che cosa succede in questa società distratta in cui siamo di volta in volta lusingate, sfruttate, maltrattate, sicuramente poco rispettate?

Se pensiamo al mondo del lavoro, le discriminazioni nei confronti delle donne hanno come alleati i momenti di difficoltà sul mercato, l’aumento della flessibilità contrattuale, le resistenze ad affrontare cambiamenti nell’ambito organizzativo del lavoro. In realtà la discriminazione nasce da tutti quei luoghi comuni in cui la nostra cultura impone paure e insicurezze che si consolidano nel tempo. E poi peggiorano le percezioni femminili nel lavoro: circa un quinto delle lavoratrici segnala episodi di mobbing o discriminazione, legati in particolare al part-time e al rientro dalla maternità. Ad essere indicati come prioritari sono i servizi di supporto ancora molto deficitari, come gli asili nido, i centri estivi, le convenzioni con le strutture di assistenza.

Che cosa chiedono le italiane?

La campagna elettorale sta entrando nella fase dei programmi e gli elettori, disillusi da tempo, mostrano curiosità e interesse per le questioni irrisolte, tra cui spicca quella femminile della sicurezza contro la violenza maschile, visto che proprio in Italia questa uccide, tra i 25 e i 40 anni, più di cancro e incidenti stradali.

Nelle aspettative d’impegno ed efficacia per affrontare questo tema, Daniela Santanchè, unica candidata donna a premier, si colloca al 3° posto, un po’a sorpresa.

Le donne quindi devono organizzarsi meglio, far squadra, perché per loro gli esami non finiscono mai.

Per gli uomini è scontata sempre la sufficienza, si parte dal presupposto che stanno in Parlamento perché ne hanno la capacità, noi dobbiamo penare perché la politica è maschilista e l’emancipazione procede con lentezza soprattutto in Italia.

Vi ricordo che il tema nazionale del 2007/2008 della FIDAPA (FEDERAZIONE ITALIANA DONNE ARTI PROFESSIONI AFFARI – BPW ITALY) di cui sono consigliera è proprio ALLA RICERCA DI UN VALORE PERDUTO … “IL RISPETTO” della persona e donna, della sua dignità a sottolineare la profonda esigenza di tutte le nostre socie italiane di indirizzare la nostra attività in un dibattito culturale che approfondisca un argomento di grande valore etico che sembra scomparso o dimenticato nella società contemporanea.

8 marzo quindi simbolo delle vessazioni subite ma più di tutto punto di partenza per il riscatto delle donne che da sempre aggiungono l’entusiasmo e il cuore e non di rado mettono il risultato economico in secondo piano, privilegiando la realizzazione di un progetto o tanto più l’amore e la dedizione per gli altri.


Marina Maroncelli

Respirazione completa

Come promesso riprendiamo l'argomento trattato a puntozerocaffè giovedì 28 febbraio grazie alla spiegazione di Valentins Beretta:
Respirazione yogica o completa, coinvolge sia i muscoli addominali che quelli toracici. Principale muscolo coinvolto nella respirazione addominale è il diaframma (membrana muscolare a forma di cupola) posta sotto lo sterno; vantaggio di questa respirazione è di rendere molto più efficace lo scambio gassoso tra ossigeno(nutrimento per il corpo) e l'anidride carbonica(sostanza di rifiuto del corpo). conseguenza logica di ciò, ottenere un riequilibrio psicofisico dell'individuo, che permette di ridimensionare molti disturbi comuni.
per quanto riguarda lo strumento più esterno di assimilazione dell'aria, il naso, è importante sottolineare il corretto modo di respirazione: respirare sempre con il naso, soprattutto in inspirazione, poichè questo è un ottimo filtro ed umidificatore dell'aria.
La pulizia del naso: JALA NETI (traduzione: pulizia del naso con acqua), questa pratica quotidiana ( a meno che non ci siano difetti strutturali nell'individuo che non permettano il passaggio scorrevole dell'acqua)consiste nel passaggio di acqua salata da una narice all'altra. Acqua salata perchè la pressione osmotica dell'Acuqua usata sia uguale a quella dei fluidi corporei per evitare irritazioni della mucosa nasale.
questa pratica di respirazione yogica o completa e di pulizia del naso sono inoltre molto utili in caso di aria inquinata (naturalmente la respirazione fatta in ambiente sgombro di inquinamento...)
Per approfondire questi argomenti ci sono molti libri di pratiche yoga, oppure rivolgersi a qualche insegnante di yoga, se già si frequentano corsi..
Per qualsiasi informazione sull'argomento:
valeberetta@iol.it